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Bob Dylan

Dylan, Bob (Dolouth, Minnesota 1941), nome d'arte (ispirato al poeta Dylan Thomas) di Robert Zimmerman, musicista statunitense. Le sue canzoni, come Lay Lady Lay, Just Like a Woman, Blowin' in the Wind, The Times They Are A-Changin e Mr.Tambourine Man sono indissolubilmente legate nella memoria collettiva ai movimenti di liberazione e di protesta degli anni Sessanta e agli oceanici raduni giovanili di Woodstock e dell'isola di Wight. Armonica a bocca e chitarra, secondo la tradizione di cantante e compositore (singer-songwriter) inaugurata da Woody Guthrie, in compagnia di Joan Baez, Allen Ginsberg, Arlo Guthrie, Joni Mitchell e altri protagonisti della beat generation, a metà degli anni Settanta Dylan viaggiò in lungo e in largo per gli Stati Uniti cantando il suo impegno politico, storie di sfruttati, ballate d'amore e tenendo concerti contro il razzismo (come quello del 1975, in onore del pugile nero Rubin Carter, a cui dedicò la famosa canzone Hurricane). Partito da una vena country and western, il suo stile evolse in misura sempre maggiore in direzione della musica rock, mantenendo alcune caratteristiche peculiari, come l'inconfondibile timbro nasale della voce. A partire dalla fine degli anni Settanta, la sua produzione riflette inoltre un riaccendersi del sentimento religioso, come emerge da Slow Train Coming (1979). Tra gli ultimi album si ricordano Oh Mercy (1989) e Under the Red Sky (1990). Dopo un periodo di relativo silenzio, nel 1995 ha inciso un album acustico dal vivo che ha ottenuto un grande successo, Bob Dylan: Unplugged.

Discografia:
Bob Dylan (Columbia, 1962)
The Freewheelin' Bob Dylan (Columbia, 1963)
The Times They Are A-Changin' Bob Dylan (Columbia, 1964)
Another Side Of Bob Dylan (Columbia, 1964)
Bringing It All Back Home (Columbia, 1965)
Highway 61 Revisited (Columbia, 1965)
Blonde On Blonde Bob Dylan (Columbia, 1966)
Bob Dylan Greatest Hits (Columbia, 1967)
John Wesley Harding (Columbia, 1968)
Nashville Skyline (Columbia, 1969)
Self Portrait (Columbia, 1970)
New Morning (Columbia, 1970)
Greatest Hits, Vol. 2 (Columbia, 1971)
Pat Garret & Billy The Kid (Columbia, 1973)
Dylan (Columbia, 1973)
Planet Waves (Asylum, 1974)
Before The Flood (Asylum, 1974)
Blood On The Tracks (Columbia, 1975)
The Basement Tapes (Columbia, 1975)
Desire (Columbia, 1975)
The Basement Tapes (Columbia, 1975)
Hard Rain (Columbia, 1976)
Street Legal (Columbia, 1978)
Masterpieces (CBS/Sony, 1978)
Bob Dylan At Budokan (Columbia, 1979)
Slow Train Coming (Columbia, 1979)
Saved (Columbia, 1980)
Shot Of Love (Columbia, 1981)
Infidels (Columbia, 1983)
Historical Archives Voll. 1 & 2 (Go Int., 1983)
Real Live (Columbia, 1984)
Empire Burlesque (Columbia, 1985)
Biograph (Columbia, 1985)
Knocked Out Loades (Columbia, 1986)
Down In The Groove (Columbia, 1988)
Dylan & The Dead (Columbia, 1989)
Under The Red Sky (Columbia, 1990)
The Bootleg Series Volumes 1-3 (Columbia, 1991)
Good As I Been To You (Columbia, 1992)
World Gone Wrong (Columbia, 1993)
Greatest Hits Volume 3 (Columbia, 1994)
MTV Unplugged (Columbia, 1995)
The Best Of Bob Dylan (Columbia, 1997)
Time Out Of Mind (Columbia, 1997)

Link
digilander.iol.it/bobdylan (ita)
www.geocities.com/Athens/Oracle/6752 (eng)

Boyz II Men

I Boyz II Men si formano a Philadelphia nel 1988, diventando ben presto uno dei più rilevanti fenomeni pop degli anni Novanta, grazie a un'impostazione vocale che, seppur diluita nelle moderne tendenze dance, è capace di rinnovare la grande tradizione dei gruppi vocali della musica nera statunitense. Il gruppo ama definire la propria musica un crossover fra hip-hop e doo-wop, anche se in realtà il sound proposto ha più legami con i gruppi vocali easy listening anni Sessanta, intercalato con la più attuale tendenza del new jack swing. Messi sotto contratto dalla Motown, i Boyz II Men con Cooleyhighharmony producono subito gli hit single Motownphilly e It's So Hard To Say Goodbye, che esemplificano al meglio il loro approccio musicale. Quindi arriva il momento del trionfo nelle classifiche d'oltreoceano con il brano The End Of The Road, contenuto nella colonna sonora di Boomerang (1992), che polverizza il record di permanenza al primo posto delle chart, fino a quel momento detenuto da Elvis Presley. Per la fine del 1993 e pronto il natalizio Christmas Interpretations, che spiana la strada al vendutissimo II, che grazie a I'll Make Love To You arriva a vendere più di sette milioni di copie.

Discografia:
Cooleyhighharmony (Motown, 1993)
Christmas Interpretations (Motown, 1993)
II (Motown, 1994)
RsMix Collection (Motown, 1996)

Link
utenti.tripod.it/spacca_sound/media_b/397.htm (ita)
www.geocities.com/Hollywood/Lot/2302 (eng)

Cinderella

Gruppo fra i più popolari dell'hard rock americano nella seconda meta degli '80, i Cinderella di Filadelfia hanno venduto oltre tre milioni di copie dell'album d'esordio, Night Songs, realizzando un efficace ibrido fra AC/DC e Aerosmith, costellato da cori trascinanti e reminiscenze blues. Il leader Tom Keifer (n. 1962, USA) e il coetaneo Eric Brittingham, dopo esperienze comuni in formazioni quali Saints In Hell e Priscilla Harriet (principalmente impegnate in covers), fondano i Cinderella nel 1984 per comporre materiale originale. Definiscono la formazione con l'innesto di Jeff La Bar e Fred Coury, segnalandosi all'attenzione di Jon Bon Jovi, che li raccomanda alla Polygram. Night Songs è prodotto da Andy Johns, già collaboratore di Rolling Stones e Led Zeppelin, e si impone grazie a singoli trainanti come Shake Me e Nobody's Fool. Nel 1986 i Cinderella vanno in tour con David Lee Roth e l'anno seguente consolidano il loro successo facendo da apripista per Bon Jovi e partecipando ai festival europei "Monsters Of Rock". Long Cold Winter è un tentativo coraggioso che rinuncia parzialmente alle angolature commerciali per risalire ancor di più alle radici blues. Tom Keifer cita infatti fra le sue principali influenze Muddy Waters, B.B. King e Steve Marriott degli Humble Pie.

Discografia:
Night Songs (Mercury, 1986)
Long Cold Winter (Mercury, 1988)

Link
www.geocities.com/SunsetStrip/Alley/8321/frames.html (eng)
www.houseofcinderella.com (eng)

Deep Purple

Deep Purple Gruppo rock britannico. Formata nel 1968, la band acquisì inizialmente popolarità con le sue accese versioni di pezzi pop e nel giro di un anno aveva messo insieme una formazione di esecutori di grande originalità, in grado suonare una forma molto "dura" di rock, denominata appunto "hard-rock". L'album Deep Purple in Rock (1970) è il sunto del loro stile, con le vocalità melodiose di Ian Gillan (come in Child in Time), gli a solo "pesanti" quanto tecnicamente impeccabili della chitarra di Ritchie Blackmore (come in Speed King) e con canzoni che spesso durano più del doppio dei pezzi standard. A questa formula si aggiungevano i virtuosismi del tastierista Jon Lord e la sua affinità con la musica classica (nel 1970 la band fece un azzardato tentativo di realizzare un album rock per band e orchestra, l'avventuroso Concerto for Group and Orchestra), il batterista Ian Paice e il bassista Roger Glover. Gli album Fireball (1971), Machine Head (1972) e soprattutto il doppio dal vivo Made in Japan (1972) con la famosissima versione di Smoke on the Water, ancora oggi un classico del genere, sono entrati nella storia del rock.

Discografia:

Link
www.geocities.com/Athens/Rhodes/5732 (ita)
www.infinito.it/utenti/deeppurple (ita)
www.darkhop.com/DPurple.shtml (eng)

Guns n'Roses

Con la scena pop dei primi anni '80 dominata da MTV e da un heavy metal patinato, l'improvvisa comparsa dei Guns n'Roses sulla scena di Los Angeles riporta alla ribalta il rock&roll nella sua forma più ruvida e grezza. Nati intorno alla metà degli anni '80 con il cantante Axl Rose (nome d'arte di William Bailey, 1962, Lafayette, Indiana, Stati Uniti), i chitarristi Slash (nome d'arte di Saul Hudson, 1965, Stoke-on-Trent, Gran Bretagna) e Izzy Stradlin (nome d'arte di Jeff Isbell, 1962, Lafayette, Indiana, Stati Uniti), il bassista Michael "Duff" McKagan (1964, Seattle, Washington, Stati Uniti) e il batterista Steve Adler (1965, Ohio, Stati Uniti) cominciano a farsi largo nella bollente scena californiana con un hard rock feroce e potente, oscuro e bluesato figlio della tradizione dei migliori Rolling Stones e Aerosmith, imperniato su distorti riff chitarristici e su testi all'insegna di sesso, droga, violenza e apatia metropolitana (temi a cui Axl Rose è piuttosto avvezzo, dal momento che già a 20 anni possiede un elenco di reati assai nutrito). Il primo mini album Live Like A Suicide (1986) è registrato dal vivo, viene pubblicato da un'etichetta indipendente e frutta subito al gruppo un contratto discografico con la Geffen. Appetite For Destruction (1987), giudicato dalla critica uno dei più incisivi dischi di hard rock della decade degli '80, viene supportato da una massiccia attività concertistica in qualità di band di supporto nei tour di Alice Cooper, Mötley Crüe e Aerosmith. Occorre però attendere l'anno successivo perché l'emittente televisiva MTV cominci a programmare con regolarità la ballad Sweet Child O' Mine, facendo così decollare le vendite dell'album. Il singolo seguente, Welcome To The Jungle, è un feroce rock&roll che a causa della sua durezza è stato in precedenza bandito dalle stazioni radio statunitensi. Quando alla fine del 1988 viene pubblicato GN'R Lies (in cui è racchiuso il primo mini album con l'aggiunta di una manciata di brani acustici) il gruppo è già reputato una delle maggiori band di hard rock ed heavy metal del mondo. Le bizze di Axl Rose e i continui litigi con Slash (l'altra anima del gruppo) fanno temere per la reale stabilità della formazione che nel mezzo della lavorazione dell'album successivo licenzia il bassista per gravi problemi di tossicodipendenza. Rimpiazzato Adler con l'ex-Cult Matt Sorum (1960, Long Beach, California, Stati Uniti) e inserito il tastierista Darren "Dizzy" Reed (1963, Hinsdale, Illinois, Stati Uniti), il gruppo posticipa la pubblicazione del nuovo album per oltre un anno e solo nel gennaio 1991 viene dato alle stampe Use Your Illusion I seguito, a distanza di un mese, da Use Your Illusion II. I dischi (anticipati dalla realizzazione del brano di grande successo You Could Be Mine, estratto dalla colonna sonora del film di James Cameron Terminator 2) sono prodotti da Mike Clink e mostrano una rock band a tutto tondo, grazie a infuocati brani chitarristici, intense ballate di stampo pianistico, articolate canzoni di oltre 10 minuti e una manciata di cover di lusso (Knockin' On Heaven's Door di Bob Dylan). La ricchezza degli arrangiamenti (con impiego di cori femminili e sezione fiati) e la varietà delle canzoni fanno la fortuna di questi due album e sanciscono l'apice della carriera della formazione. Subito dopo la pubblicazione, Stradlin abbandona la band, sostituito da Gilby Clarke (1962, Cleveland, Ohio, Stati Uniti), per dedicarsi a una poco convincente carriera solistica (forma anche, con scarso successo, il gruppo The JuJu Hounds), mentre i restanti componenti sembrano andare alla deriva minati da pericolose abitudini e da un temperamento che non disdegna atteggiamenti misogini spesso gratuitamente provocatori e violenti. L'avvento dei Nirvana e dell'ondata post punk dei primi anni '90 spiazza le bizze da eccentriche superstar dei Guns n' Roses, che col passare degli anni sembrano continuare ad essere gruppo solo per mere questioni contrattuali. L'album di cover The Spaghetti Incident? (1993) sembra voler cavalcare l'onda punk, ma nonostante le critiche benevole non coglie lo spirito dei tempi. Il relativo successo di alcuni singoli (November Rain ed Estranged) non frena la frantumazione della band, di fatto ridotta all'immobilità dalle insanabili divergenze artistiche tra Rose e Slash. Quest'ultimo, per sopperire all'inattività del gruppo, nel 1994 allestisce un proprio ensemble di nome The Snakepit, con il quale incide l'album It's Five O'Clock Somewhere (1995) e intraprende una carriera slegata da quella dei Guns, anche se ad essa imparentata per gli analoghi contenuti musicali. Nel giugno 1997 Slash annuncia ufficialmente l'abbandono del gruppo, sostituito dall'ex chitarrista dei Nine Inch Nails, Robin Frink, per l'incisione di un nuovo album dalle atmosfere più elettroniche previsto entro la fine del 1997 e prodotto ancora da Mike Clink.

Discografia:

Link
digilander.iol.it/eddie99/web.html (ita)
www.cys.it/aree/rock/gruppi/Gnr/guns.htm (ita)
www.om-bomb.freeserve.co.uk/gnr_main.htm (eng)
gnr.simplenet.com (eng)

Pink Floyd

Il più importante gruppo di rock psichedelico. I Pink Floyd furono fondati a Londra nel 1965 dal bassista Roger Waters, dal tastierista Richard Wright e dal batterista Nick Mason, cui si unì in seguito il compositore e chitarrista Roger "Syd" Barrett. I primi singoli, come Arnold Layne e See Emily Play (entrambi del 1967), si segnalarono per l'originalità degli accordi e la psichedelia dei temi. Il carattere instabile di Barrett ne decretò il progressivo allontanamento dal resto del gruppo, sino al distacco definitivo avvenuto nel 1968. Gli subentrò il chitarrista David Gilmour. I Pink Floyd diventarono famosi per le loro grandiose esibizioni dal vivo, che comprendevano nuove tecniche di illuminazione di scena, scenografie spettacolari e sofisticati impianti di amplificazione. Il primo disco, Atom Heart Mother, uscì nel 1970. Fecero seguito Meddle (1971), Obscured by Clouds (1972) e il loro album più noto, The Dark Side of the Moon (1973). Le canzoni, come la famosissima Money, abbinavano a pulsazioni e ronzii elettronici lunghi passaggi strumentali e testi (composti da Roger Waters) che trattavano delle pressioni della vita moderna e del rischio di venire invasi dalla follia. Fu un successo fenomenale, e rimase per quindici anni tra i duecento album più venduti nella classifica della rivista "Billboard". Tra gli altri dischi si ricordano Wish You Were Here (1975, dedicato a Barrett), Animals (1979) e The Wall (1979), soggetto e colonna sonora di un film omonimo, interpretato da Bob Geldorf dei Boomtown Rats e diretto da Alan Parker. Il loro ultimo album, The Division Bell, è uscito nel 1994.

Discografia:

Link
www.geocities.com/SunsetStrip/Mezzanine/7864/pinkfloyd.htm (ita)
www.trytel.com/~dstamour (eng)
www.geocities.com/SunsetStrip/Alley/6772 (eng)
listen.to/pinkfloyd (eng)
www.kiss.uni-lj.si/~k4mf0056 (eng)

The Police

È il gruppo che più di ogni altro ha saputo sposare il rock e il reggae ottenendo una miscela irresistibile. Si formano nel gennaio 1977, in piena epoca punk, attorno alle figure del bassista e cantante Sting (nome d'arte di Gordon Summer, 1951, Newcastle, Gran Bretagna), del batterista Stewart Copeland (1952, Alessandria, Egitto) e del chitarrista Henry Padovani. Con questa formazione registrano, nel maggio 1977, il singolo Fall Out. L'ingresso del chitarrista Andy Summers (nome d'arte di Andrew Somers, 1942, Blackpool, Gran Bretagna) al posto di un Henry Padovani troppo sprovveduto tecnicamente per stare al passo con i compagni dà il via all'avventura The Police. La prima pubblicazione discografica con il nuovo organico è il singolo Roxanne (pubblicato nell'aprile 1978), un delizioso cocktail di reggae e rock che diventerà il marchio di fabbrica del trio. Dopo numerosi concerti di "rodaggio" la band è pronta a decollare. Nel novembre 1978 esce finalmente l'album d'esordio Outlandos d'Amour. Oltre alla già famosa Roxanne, sono presenti altre canzoni destinate a diventare dei classici della band, quali So Lonely e I Can't Stand Losin' You. L'album ottiene grandi consensi sia di pubblico sia di critica. Il vero successo viene però raggiunto con il successivo album Regatta De Blanc (1979), grazie anche ai video realizzati per promuovere i due grandi hit del disco: Message In A Bottle e Walking On The Moon. È il disco dei Police in cui le influenze della musica reggae sono più marcate, come dimostrano i brani The Bed's Too Big Without You e Bring On The Night. Il gruppo è all'apice del successo e il tour mondiale intrapreso per promuovere il disco ne è la splendida conferma, grazie a concerti trascinanti e impeccabili. Due album importanti come Outlandos d'Amour e Regatta De Blanc sono un'eredità pesante anche per un gruppo preparato come i Police. I successivi Zenyatta Mondatta (1980) e Ghost In The Machine (1981), pur ripetendo i successi di vendita dei precedenti album (grazie anche a singoli esplosivi come Don't Stand So Close To Me, De Do Do Do, De Da Da Da e Every Little Thing She Does Is Magic) deludono, a causa della loro intrusione nel mondo della musica pop, i vecchi fan del gruppo. Quando i Police vengono dati per dispersi nelle nebbie della musica commerciale, viene pubblicato Synchronicity (1983), l'album della raggiunta maturità. Si tratta di uno dei dischi più influenti della decade degli'80 e, insieme, uno dei prodotti più venduti nel mondo del rock, grazie anche alla spinta promozionale fornita dai singoli Every Breath You Take e Wrapped Around Your Finger. Ma, per quella che pare essere una costante nella storia del rock, il gruppo (dopo la tournée mondiale per promuovere l'album) si sfalda a causa di incomprensioni tra i membri del gruppo, sempre più interessati a progetti solistici. Sting, oltre ad apparire in veste di attore in (più o meno) famosi film, centra più volte il bersaglio di album di successo; Copeland registra nel 1985 l'album The Rhythmatist (a testimonianza della collaborazione con percussionisti africani), alcune colonne sonore (quali Wall Street e Talk Radio, entrambi film di Oliver Stone) e due album con la formazione Animal Logic (insieme al bassista Stanley Clarke e alla cantante Deborah Holland); Summers incide album di rock e fusion, anche in collaborazione con artisti come Robert Fripp e il chitarrista jazz John Etheridge.

Discografia:
Outlandos D'Amour (A&M 1978)
Regatta De Blanc (A&M 1979)
Zenyatta Mondatta (A&M 1980)
Ghost In The Machine (A&M 1981)
Synchronicity (A&M 1983)
The Singles (A&M 1986)

Link
web.tiscalinet.it/bringonthenight (ita, eng)
web.tiscalinet.it/lele5home (ita)
www.geocities.com/Hollywood/Hills/3125/police.html (eng)

Prince

Una delle figure più atipiche e anticonformiste del panorama musicale mondiale, musicista tra i più preparati di quelli nati artisticamente negli anni '80. Prince (nome d'arte di Prince Rogers Nelson, 7 giugno 1958, Minneapolis, Minnesota, Stati Uniti) cresce in un ambiente familiare dove il jazz ricopre un ruolo fondamentale (il padre John, con il nome "Prince Rogers", è il leader di una jazz-band di Minneapolis nella quale milita anche sua moglie in veste di cantante) e si diletta sin da adolescente nello studio di chitarra, piano e batteria sviluppando notevoli capacità di arrangiatore e autore. Ancora giovanissimo esordisce con un album che miscela sapientemente ciò che è rimasto della grande musica nera di fine anni '60. In For You (1978), infatti, sono presenti diverse influenze che esulano dal pur interessante approccio al rhythm&blues e al funk per evidenziare anche una forte venatura rock. Con aperti riferimenti a Jimi Hendrix da una parte (I Wanna Be Your Lover) e all'istrionismo di James Brown dall'altra, l'album Prince (1979) lascia trasparire spunti interessanti ma nulla più finché Dirty Mind (1980) ottiene il successo che fa di Prince un vero e proprio personaggio di culto, provocando ripercussioni clamorose sulle vendite dei primi due LP. La sua miscela è esplosiva e le disinibite interpretazioni che riempiono di sensualità le canzoni e i testi iniziano a diventare un tratto centrale del personaggio. Controversy (1981) e, soprattutto, il doppio 33 giri 1999 (1982) confermano uno spiccato talento innovativo e la forza fisica e travolgente della componente più nera della musica di Prince sfocia in canzoni di grande successo (Little Red Corvette), capaci di essere sfide aperte alle convenzioni del mercato. Gli esplosivi, trascinanti, spettacolari concerti dal vivo confermano tutto ciò che di buono si dice dell'artista, eccentrico e scontroso, totalmente immerso nella realizzazione di canzoni e arrangiamenti e attento a spendere con parsimonia le caratteristiche salienti del proprio personaggio. Purple Rain (1984), uno dei più riusciti e completi dischi del decennio e colonna sonora dell'omonimo film, è il colpo più importante della sua carriera: dalla lunga, splendida ballata hendrixiana che intitola l'opera si passa disinvoltamente ai ritmi serrati e minimali di When Doves Cry e I Would Die 4 U alle atmosfere anfetaminiche di Let's Go Grazy. Il successo è clamoroso (10 milioni di copie vendute in tutto il mondo), ulteriormente amplificato dal relativo, spettacolare tour con la band The Revolution (il live act è aperto dalla pirotecnica batterista Sheila E., figlia di Pete Escovedo, percussionista della band di Carlos Santana). Se da un lato Prince sfrutta e manipola abilmente la propria immagine di sex symbol (si circonda di splendide donne nei video, nei dischi, nei concerti) dall'altro non rinuncia affatto alla sua occupazione principale, creare musica: apre uno studio di registrazione e fonda un'etichetta discografica (entrambi di nome Paisley Park), si occupa di produzione e del lancio di artisti (The Family, Mazzarati, Madhouse, la procace Jill Jones) che orbitano attorno ai suoi progetti. Tra le canzoni composte in questo periodo spicca Nothing Compares To U per i Family (è Sinead O'Connor, nel 1990, a farla diventare un hit di proporzioni mondiali). Nel 1985 declina l'invito a partecipare alla registrazione di We Are The World per il progetto "USA For Africa" (in compenso "regala" il brano 4 The Tears In Your Eyes per l'album We Are The World). Dimostrando di non curarsi assolutamente del mercato, Prince realizza un ambizioso album di rock psichedelico: Around The World In A Day (1985) è opera multicolore che passa dalle memorabili melodie facilmente cantabili (Raspberry Beret) alla pura psichedelia della titletrack, tentando innesti affascinati come nel bel singolo Pop Life e nella reazionaria America. Il successivo Parade (1986), colonna sonora del suo film Under The Cherry Moon, riafferma una voglia di ricerca capace di delicatezze intense (Sometimes It Snows In April) e di sempre più sorprendenti innovazioni stilistiche (Kiss). Sono splendidi frutti di un periodo straordinariamente prolifico che porta a due album poi abbandonati (The Dream Factory e The Crystal Ball), tramutati in un triplo che ridotto a doppio diventa Sign O' The Times (1987). La splendida e originale titletrack, primo brano apertamente dedicato a uno dei più gravi problemi mondiali quali l'AIDS in un momento in cui il tema è ancora molto controverso, premia il coraggio anche se le radio stentano ad adottarlo, preferendogli brani quali Adore e I Could Never Take The Place Of Your Man (memorabile anche The Cross). A questo punto, dopo un tour di enorme successo, Prince incide Black Album, musica da festa incisa per amici, che verrà pubblicato solo negli anni '90 dopo essere stato per anni oggetto di culto nel mercato clandestino. I nastri originali del disco vengono rubati in una fabbrica tedesca della Warner: da quel momento risulta essere uno dei dischi più "piratati" della storia della musica rock di tutti i tempi. Lovesexy (febbraio 1988) produce un buon singolo (Alphabet St.) ma inizia a dare segni di ripetitività. L'anno successivo realizza, con buon successo, la colonna sonora del film di Tim Burton Batman. Il singolo estratto, Batdance scala vertiginosamente le classifiche di vendita di tutto il mondo. Graffiti Bridge (agosto 1990) mostra un artista ambizioso e capace di ottenere il solito successo con Thieves In The Temple. Negli anni '90 la qualità dei suoi dischi diminuisce in maniera direttamente proporzionale al calo di gradimento, questo nonostante alcuni singoli di successo tratti da Diamonds and Pearls (1991, inciso con i New Power Generation e contenente la granitica Gett Off e Cream), The Symbol Album (ottobre 1992, con hit quali My Name Is Prince e Sexy M.F.), il cui titolo è dovuto ad uno strano glifo (la fusione grafica dei simboli genetici maschile e femminile) presente in copertina, il mini album The Most Beautiful Girl In The World (pubblicato per la piccola etichetta Bellmark Records), Come (1994), The Gold Experience (1995) e il rockeggiante Chaos And Disorder (luglio 1996) con l'esplicita I Rock Therefore I Am. Sono lavori in qualche modo segnati da un lungo contenzioso con la Warner Bros., compagnia discografica dalla quale l'artista desidera sganciarsi a costo di mettere a repentaglio il marchio Prince con la scelta di non servirsi più del proprio nome bensì semplicemente di un simbolo come succede a partire da Symbol (che nasconde la sigla TAFKAP, abbreviazione di "The Artist Formerly Known As Prince", cioé "l'artista precedentemente noto come Prince"). Nel 1996 firma un contratto con la EMI e pubblica il triplo CD dall'esplicito titolo Emancipation, ma le novità sono poche. Si sente la mancanza di un "filtro critico": infatti, la gran quantità di materiale, meglio selezionato, avrebbe potuto fruttare risultati ben diversi.

Discografia:

Link
www.geocities.com/Tokyo/Towers/7528/prince.htm (ita)
www.geocities.com/SunsetStrip/Arena/6904/prince.html (eng)
www.geocities.com/SunsetStrip/Palms/9655 (eng)

Queen

Uno dei più popolari gruppi rock britannici. Si formano quando il chitarrista Brian May (1947, Londra, Gran Bretagna) e il batterista Roger Meddows-Taylor (1949, Norfolk, Gran Bretagna) sciolgono gli Smile (formati nel 1967 con il cantante Tim Staffell) e si uniscono al cantante Freddie Mercury (nome d'arte di Frederick Bulsara, 1946, Zanzibar, Tanzania - 1991, Londra, Gran Bretagna), già nel gruppo di nome Wreckage, e al bassista John Deacon (1951, Leicester, Gran Bretagna). Le prime esibizioni risalgono al 1971 ma i quattro ragazzi si dedicano agli studi (raggiungono tutti la laurea: May in astronomia, Taylor in biologia, Deacon in elettronica e Mercury in disegno e illustrazione) e solo nel luglio 1973 esordiscono con il 33 giri Queen. Lo stile, un ibrido tra le asprezze hard rock dei Led Zeppelin e dei Deep Purple e una malcelata voglia di glam vicino a certe manifestazioni di David Bowie e di Marc Bolan, li impone comunque all'attenzione degli ascoltatori più curiosi. Il primo riconoscimento arriva con il 45 giri The Seven Seas Of Rhye estratto da Queen II (marzo 1974), accompagnato dal primo tour britannico del quartetto. Il successo arriva quando Sheer Heart Attack (novembre 1974) impone la band con uno stile più personale, dove l'hard rock "melodico" viene caratterizzato dalla straordinaria e potente voce di Mercury. Mentre il singolo Killer Queen scala le classifiche, l'album ottiene il primo disco d'oro negli Stati Uniti, dove all'inizio del 1975, i Queen suonano per la prima volta in uno spettacolo tutto loro, senza cioè essere di spalla ad alcun famoso complesso. Dopo un tour giapponese nasce l'ambizioso e costosissimo A Night At The Opera che arriva nei negozi nel dicembre 1975. Il successo è strepitoso e le venature hard rock si alternano a canzoni più articolate e ambiziose come il clamoroso hit Bohemian Rapsody (in cui il coro "mama mia" è realizzato sovraincidendo dozzine di interpretazioni vocali di Mercury), la ballata pop You're My Best Friend, '39, Love Of My Life. L'eccezionale riscontro di vendite riporta i primi tre album nelle posizioni alte delle classifiche britanniche, mentre l'inizio del 1976 vede il complesso impegnato negli Stati Uniti per un lungo tour che, comunque, non impedisce ai quattro di rientrare in studio per registrare A Day At The Races (dicembre 1976), pronto per il mercato natalizio. Sfruttando la formula vincente, il disco lancia un altro elaborato 45 giri, Somebody To Love, dove gli incastri vocali e una certa vena epica sfruttano la riconoscibilità del sound. Un ritorno a sonorità più dure avviene con News Of The World (novembre 1977), contenente due delle più famose canzoni del gruppo, We Will Rock You e la famosissima (e vendutissima) We Are The Champions. La vena magniloquente tiene ancora e il disco si fa apprezzare con buoni momenti di hard rock "melodico" ben suonato. Jazz (novembre 1978), Live Killers (doppio live del giugno 1979) e The Game (luglio 1980) chiudono il primo periodo della carriera del gruppo con una serie di successi e un contenuto artistico di sempre minore spessore, sospesi tra tentazioni danzerecce (Another One Bites The Dust) e ballate melense (Jealousy), senza dimenticare un pop abbagliante (Bicycle Race e Play The Game) ancora vincente sul mercato. Gli anni '80 si aprono con la colonna sonora del film Flash Gordon di Mike Hodges (il 45 giri Flash's Theme è un grande successo) e l'ottima alzata di tiro del 45 giri Under Pressure inciso con David Bowie, per poi proseguire con un deciso cambio di direzione verso scontate sonorità dance: Hot Space (maggio 1982), The Works (febbraio 1984), il celebrativo Live Magic (1986), A Kind Of Magic (giugno 1986) sfornano singoli a ripetizione (Body Language, Radio Ga Ga, I Want To Break Free, A Kind Of magic, Who Wants To Live Forever) che mostrano la sempre più attenta volontà di creare effetti speciali e show atletici. La musica non cambia con The Miracle (maggio 1989) che lancia un altro pomposo singolo (I Want It All) e con i due successivi e spudorati Greatest Hits di incredibile successo. Nel febbraio 1991 il 45 giri Innuendo annuncia l'omonimo album, ma la storia dei Queen sfocia in tragedia quando (dopo una lunga rincorsa di voci e pettegolezzi) Mercury conferma, in un comunicato stampa, di essere malato di AIDS: il 24 novembre 1991, l'istrionico cantante muore, lasciando milioni di fan nella disperazione. I Queen decidono di fermarsi, ma prima di morire Mercury ha spremuto le sue ultime energie incidendo diverse canzoni: nel novembre 1995, in un periodo di calo delle vendite del catalogo, i sopravvissuti Queen pubblicano questo materiale (perfezionato e confezionato nel solito amato stile) nell'album Made In Heaven. È l'ultimo capitolo di un gruppo che ha caratterizzato, nel bene e nel male, un genere di largo consumo a cavallo tra hard rock e musica leggera.

Discografia:

Link
members.xoom.it/champ_world/index.htm (ita)
members.xoom.com/Tony_Gar/Index.htm (ita)
mx1.xoom.com/queenit (ita, eng)
www.geocities.com/SunsetStrip/Lounge/1640 (eng)

Red Hot Chili Peppers

Pur essendosi formata nel 1983 (a Hollywood), è considerata una delle più potenti band degli anni '90. Il successo, infatti, arriva con l'album (del 1991) intitolato BloodSugarSexMagik: è la conferma che la strada musicale intrapresa (vale a dire, una miscela fulminante di rock e funk) è quella giusta. Il nucleo originale vede schierati il bassista Flea (nome d'arte di Michael Balzary, 1962, Melbourne, Australia), il chitarrista Hillel Slovack (1962, Haifa, Israele - 1988, Los Angeles, Stati Uniti), il bassista Jack Irons (1962, Los Angeles, California, Stati Uniti) e il cantante Anthony Kiedis (1962, Grand Rapids, Michigan, Stati Uniti). La morte di Slovack (avvenuta il 25 giugno 1988 a causa di un'overdose di eroina) determina notevoli combiamenti di organico, tra cui l'ingresso del chitarrista John Frusciante (1970, New York City, Stati Uniti) e, in seguito, del chitarrista (ex componente del gruppo Jane's Addiction) Dave Navarro (1967, Santa Monica, California, Stati uniti). Alcuni album rappresentativi: Red Hot Chili Peppers (1984), BloodSugarSexMagik (1991), One Hot Minute (1995).

Discografia:

Link
www.xs4all.nl/~nijs/redhot (eng)
soul2squeeze.com (eng)
www.geocities.com/SunsetStrip/Alley/3222 (eng)

Bob Marley

È l'artista che ha reso popolare la musica reggae in tutto il mondo. Robert Nesta "Bob" Marley (6 aprile 1946, St. Ann's Parish, Giamaica - 11 maggio 1981, Miami, Stati Uniti) inizia giovanissimo la carriera discografica. Nel 1962, infatti, a solo diciassette anni pubblica, per una piccola etichetta locale, il suo primo singolo Judge Not. Nel 1963 forma il quintetto vocale The Wailers, insieme a Peter Tosh (nome d'arte di Winston Hubert MacIntosh, 1944, Westmoreland, Giamaica - 1987, Barbican, St.Andrew, Giamaica) e a Bunny Livingstone (nome d'arte di Neville O'Reilly Livingstone, 1947, Kingston, Giamaica). Nel 1965 the Wailers rimane un trio: Marley, Tosh e Livingstone registrano il primo successo Rude Boy e l'anno successivo si sciolgono. Marley si trasferisce negli Stati Uniti, dove trova lavoro in una fabbrica di Newark (Delaware). Ritornato in Giamaica, ricostituisce The Wailers includendo Aston Francis "Family Man" Barrett (1946, Kingston, Giamaica) e Carlton Lloyd "Carly" Barrett (1950, Kingston, Giamaica) ed incide il discreto successo locale Trenchtown Rock. Nel 1971 Marley fonda la Tuff Gong, sua personale etichetta discografica. La svolta avverrà nel 1972, quando Chris Blackwell (boss della Island ed appassionato di musica giamaicana) scrittura The Wailers per la propria etichetta. I primi due album pubblicati dalla Island, Catch A Fire (1972) e Burnin' (febbraio 1973) passano pressoché inosservati al grande pubblico, nonostante contengano canzoni destinate a diventare dei classici. Valga per tutte la famosa I Shot The Sheriff (presente in Burnin'), portata in seguito al successo da Eric Clapton nel 1974 e riproposta nel 1996, con grande fortuna, dal rapper Warren G. Dopo la pubblicazione dei due album, Tosh e Livingstone abbandonano il gruppo per tentare la carriera solistica. Vengono sostituiti da Bernard "Touter" Harvey e Al Anderson, a cui si aggiunge il trio vocale I-Threes (Marcia Griffiths, Judy Mowatt e la moglie di Marley, Rita). Grazie all'album Natty Dread (1975) (in cui è contenuta la celeberrima No Woman, No Cry), il grande pubblico inizia ad accorgersi e ad affezionarsi alla musica solare di Bob Marley. Dopo un altro ottimo album come Rastaman Vibration (1976), arriva la consacrazione. Nell'album Exodus (1977) è infatti contenuto Jamming, brano che lancia Bob Marley nelle classifiche di vendita di mezzo mondo. Exodus contiene altre famose composizioni, tra cui la canzone che titola l'album (un cavallo di battaglia nelle esibizioni live) e la magica Waiting in Vain. Kaya (1978) bissa il successo del precedente lavoro e canzoni quali Satisfy My Soul e, soprattutto, il singolo Is This Love non fanno che aumentare la fama di Marley. The Wailers sono all'apice della fama. Ne è testimonianza il monumentale doppio disco live Babylon By Bus (febbraio 1978), registrato nel corso della tournée mondiale successiva all'album Kaya. Nel disco sono presenti le canzoni più celebri di Marley, eseguite con la carica e la passione che solo il titolare è in grado di esprimere. Gli ultimi due album, Survival (1979) e Uprising (1980) confermano e rafforzano il successo di Marley anche se, forse, soffrono di qualche compromesso di troppo con il music business. Nel 1980 Bob Marley si esibisce alla festa per l'indipendenza dello Zimbabwe. Nello stesso anno, quando è già stato pianificato un tour in terra statunitense, viene colto da collasso mentre si esercita nel suo jogging mattutino al Central Park di New York City. Muore, per un tumore al cervello, l'11 maggio 1981.

Discografia:

Link
space.tin.it/io/romalfat (eng)

Lauren Hill

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www.geocities.com/Hollywood/8196 (eng)

U2

Nel 1976 a Dublino, il batterista Larry Mullen Jr. (1961, Dublino, Irlanda) raduna con un annuncio pubblicato su un foglio locale il cantante Bono Vox (nome d'arte di Paul Hewson, 1960, Dublino, Irlanda), il chitarrista The Edge (nome d'arte di David Evans, 1961, Barking, Gran Bretagna) e il bassista Adam Clayton (1960, Oxford, Gran Bretagna). Dopo un'affannosa ricerca del nome (prima Feedback, poi The Hype, ecc.) nasce U2, la più significativa rock band degli ultimi due decenni. Dopo l'extended playing pubblicato per la CBS irlandese nel dicembre 1979 (Out Of Control/Stories For Boys/Boy-Girl) e il singolo Another Day/Twilight (febbraio 1980), il gruppo firma con l'etichetta Island. Martin Hannett, produttore dei Joy Division, completa il 45 giri 11 O'Clock Tick Tock/Touch (primavera 1980) e, prima di entrare in studio per l'album d'esordio, deve abbandonare il progetto U2 a causa del suicidio di Ian Curtis, cantante dei Joy Division. È il nuovo produttore Steve Lillywhite a convogliare le esuberanti energie del quartetto in Boy (ottobre 1980), l'ottimo debutto che non passa inosservato creando notevoli aspettative grazie a un ipnotico live act nel quale emerge prepotentemente la personalità istrionica e la possente voce di Bono: I Will Follow e Twilight restano per molti anni, tra i brani preferiti dal pubblico. Grazie al sound epico ed evocativo, gli U2 riescono a ritagliarsi una fetta di gloria e a farsi conoscere anche negli Stati Uniti. Il successivo October (1981), registrato a Dublino, esprime la sofferenza e il conflitto generazionale di una band alle prese con problemi spirituali: i colori autunnali delle canzoni non sono privi di fascino e lo confermano l'inno Gloria, I Fall Down, l'acustica October, Fire e la splendida Tomorrow, dedicata da Bono alla madre scomparsa tragicamente quasi dieci anni prima. I dubbi esistenziali che mettono a repentaglio l'esistenza stessa del gruppo non svaniscono neppure dopo la pubblicazione di A Celebration/Trash, Trampoline & The Party Girl, il battagliero 45 giri di inizio 1982 che conferma il carisma di Bono, esaltando la chitarra squillante e minimale di The Edge, adagiata su una sezione ritmica dinamica, potente e mai complicata. Il quartetto confeziona War (1983) ai Windmill Lane Studios di Dublino, che viene presentato in anteprima con alcuni concerti in Irlanda e Gran Bretagna alla fine dell'anno. Nel febbraio 1983 esce il singolo estratto New Year's Day, un brano dalle tinte forti nel quale la prestazione vocale di Bono sottolinea un rabbioso disagio generazionale. Ma è la controversa Sunday Bloody Sunday (presente su War), una presa di posizione del gruppo nei confronti del "problema" irlandese, a scatenare l'attenzione dei media e del pubblico. L'album affronta diverse tematiche ma non gioca mai la bandiera dell'ideologia e ciò contribuisce a mantenere la formazione sulla cresta dell'onda, sospinta dal successo di brani quali Surrender, Two Hearts Beat As One, Seconds e "40" (ispirata a un Salmo della Bibbia). Il tour mondiale e il successo di vendite producono Under A Blood Red Sky, minialbum registrato dal vivo e relativo film concerto catturati al Red Rocks Festival di Denver nella primavera del 1983. In un momento di riassetto della formazione, accusata di atteggiamenti troppo infervorati e messianici, si decide per un mutamento di direzione che prende forma con l'arrivo di Brian Eno e Daniel Lanois alla produzione. The Unforgettable Fire (ottobre 1984), uno degli album più riusciti dei primi anni '80, è annunciato dal singolo di grande impatto dedicato a Martin Luther King intitolato Pride (In The Name Of Love). La svolta è evidente, gli U2 lasciano galoppare geniali intuizioni musicali che prendono forma grazie all'approccio trasversale di Eno: A Sort Of Homecoming, Wire, Promenade preludono al grandioso apice emotivo della ballata Bad (che appare anche nel minialbum dal vivo per il mercato statunitense Wide Awake In America), momento topico del lungo tour che parte nell'autunno 1984 per culminare in estate con l'apparizione al benefit per l'Etiopia a Wembley durante il "Live-Aid" (Bono ha già partecipato all'incisione del singolo del Natale precedente promosso da Bob Geldof intitolato Do They Know It's Christmas?). L'impegno sociale continua con la partecipazione a "Self-Aid", concerto dublinese per i disoccupati irlandesi e, nel dicembre 1986, con il tour americano (assieme a Sting, Jackson Browne, Lou Reed e altri) per il venticinquesimo anniversario di Amnesty International. Impegni che fanno slittare la pubblicazione del nuovo album (nel quale cresce il ruolo di Daniel Lanois quale produttore accanto a Eno) all'inizio del 1987. Lo stupendo The Joshua Tree (1987) esprime più apertamente e con rinnovato vigore le intuizioni presenti nei precedenti dischi, sospinto da una formidabile serie di singoli dall'incedere pop (With Or Without You, I Still Haven't Found What I'm Looking For e Where The Streets Have No Name) e da classici quali Bullet The Blue Sky (ispirata a un viaggio di Bono in El Salvador) One Tree Hill e Running To Stand Still. Con questo disco capace di rappresentare un'epoca, gli U2 da "più famosa cult band del pianeta" assurgono ai vertici della scena internazionale, anche grazie ad un tour mondiale di enorme successo e quindici milioni di copie vendute. L'inquietudine interiore che pervade questa fase della loro produzione musicale cattura un'intera generazione e porta la formazione a dimensioni che travalicano il semplice ruolo di rock band. Nell'autunno del 1988 esce Rattle and Hum un doppio album che alterna brani dal vivo a canzoni inedite. Il progetto documenta l'avvicinamento degli U2 a un mondo musicale diverso dal loro. Un approccio che però non troverà seguito. Achtung Baby (novembre 1991), dopo tre anni di silenzio, annuncia che gli U2 sono riusciti ad accettare il proprio status dedicandosi con ironia alla propria immagine. L'opera, concepita e registrata in una Berlino in fermento dopo la caduta del muro, è un'avventura sonora che permette ai quattro musicisti di aggiornare con successo il proprio stile (Zoo Station, Even Better Than The Real Thing, The Fly, Mysterious Ways, Who's Gonna Ride Your Wild Horses), senza peraltro snaturare una vena creativa fortemente caratteristica grazie alle splendide One, Until The End Of The World (scritta per l'omonima pellicola di Wim Wenders) e Love Is Blindness. Nonostante gli evidenti mutamenti, il pubblico apprezza l'approccio della band a nuove sonorità e porta l'album a livelli di vendita stratosferici. Gli U2, sospinti da un tour che in due anni sconvolge la nozione stessa di concerto rock, vengono ora accettati anche dalla nuova generazione. Lo Zoo TV Tour produce l'adrenalina sufficiente per Zooropa, un album che esce improvvisamente nell'estate del 1993 e che presenta un gruppo dedito a sperimentare nuove soluzioni grazie ai pentagrammi sempre più accelerati della musica underground (come dimostrano Lemon, Daddy's Gonna Pay For Your Crashed Car), senza per questo disdegnare estemporanee trovate (Johnny Cash alla voce nella conclusiva The Wanderer) e classiche atmosfere marchiate U2 (Dirty Day, Stay e The First Time). Ironicamente, Zooropa vince il Grammy Awards come "Miglior album alternativo" (!). Nel 1995 il gruppo, assieme a Brian Eno, pubblica Original Soundtracks Vol. 1, album quasi interamente strumentale dove la formazione sperimenta materiale altrimenti improponibile al folto seguito di fans sparsi per il mondo. Miss Sarajevo, cantata in duetto con il tenore Pavarotti è un grande successo e accorcia l'attesa per il nuovo Pop, prodotto da Flood con la partecipazione di Howie B., un album che, nel marzo del 1997, dimostra di saper risolvere con classe e creatività tutte le tendenze che gli U2 esplorano da dieci anni: Mofo, Miami, Gone e Discoteque sono la tecnologia applicata al pop, Staring At The Sun, Do You Feel Loved, Wake Up Dead Man e Last Night On Earth lo sviluppo ulteriore del genere-U2, The Playboy Mansion e If God Will Send His Angels gli esercizi stilistici. L'album conferma il quartetto di Dublino come una delle più importanti rock band in circolazione, sempre sulla cresta dell'onda, perennemente attenta all'andamento creativo delle varie tendenze musicali.

Discografia:

Link
fly.to/airportu2 (ita)
digilander.iol.it/ricky20997 (ita)
members.aol.com/dieseljs97 (eng)
www.u2-online.de (eng)

Dragonball

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www.geocities.com/Tokyo/Towers/6880/index.html (ita)

Ranma 1/2

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www.atsat.com/ranma (ita)

Arnold Schwarzenegger

Schwarzenegper, Arnold (Graz, Austria 1947). Attore. E figlio di un alto funzionario di polizia che lo vuole indirizzare verso I'avvocatura. II giovane si ribella, tenta la strada del calcio e poi quella del body building, che diventera la sua per anni. Vince i titoli di Mister Austria, Mister Mondo e Mister Universo, quando gia s'è trasferito negli Stati Uniti ed ha cominciato a investire in beni immobili i suoi cospicui guadagni. Esordisce in cinema con l'ovvio pseudonimo di Arnold Strong (gli americani lo chiamann 'The Austrian Oak', la quercia austriaca). Nel 1976, in occasione del suo ingresso a pieno titolo, e con il suo nome, nel cinema, abbandona il body building che gli ha dato la ricchezza. Il primo film è diretto da Bob Rafelson e, naturalmente, ruota intorno all'uomo forzuto che dirige una palestra dove si avvicendano culturisti, curiosi e giovinette: Stay Hungry (Un autentico campione, 1976). Accettatosi come non attore (tanto autocosciente da introdurre sempre un tocco ironico nelle sue mirabolanti imprese muscolari), S. passa di successo in successo. Ambientato nella preistoria, fra i terrori e i furori degli uomini primitivi, Conan the Barbarian (Conan il barbaro, 1981) è il primo, diretto con partecipazinne fin troppo seriosa da John Milius. Tre anni dopo, la replica - Conan the Destroyer (Conan il distruttore, 1984) - affidata a Richard Donner, abile costruttore di eventi giganteschi ma non altrettanto abile evocatore di quei climi magici e opprimenti in cui Milius eccelleva. Per l'attore, comunque, non fa differenza. Eppure, in tanta congerie di avventure, si distacca, nel 1990, il fantascientifico Total Recall (Atto di forza) di Paul Verhoeven, dove (siamo nel 2084) un muratore decide di raggiungere 'mentalmente' Marte per praticare il turismo in voga, ma si avvede di essere già stato realmente sul pianeta sotto altro nome e per di più al servizio dell'ignobile dittatore che lassù domina. Gli effetti speciali si sprecano, l'attore salta, corre, picchia, trova l'amore secondo il marchio di uomo forte che è per sempre il suo. Gli è accanto Sharon Stone, moglie aggressiva. l'ironia vien fuori, tranquilla, nel candido Kindergarten Cop (Un poliziotto alle elementari, 1990), di Ivan Reitman, mentre l'avventura torna incontrastata in quello che i cinefili definiscono un capnlavoro di cinema cyberpunk: Terminator 2: Judgment Day (Terminator 2 - ll giorno del giudizio, 1991) dello stesso James Cameron che nel 1984 ha girato il prototipo, The Terminator (Terminator). Un'orgia di effetti abbacinanti, cui il cyborg S, presta muscoli, scatti, lampeggiare d'occhi, generosità, valore e astuzia spettacolare. L'attnre, che dal l983 è cittadino americano e nel 1990 è stato nominato dal presidente repubblicano George Bush capo del Consiglio presidenziale per il benessere fisico e lo sport, può permettersi tutto. Ha aperto una catena di ristoranti, ha sposato la giornalista televisiva Maria Shriver (nipote di John F. Kennedy), passa alla regia con il televisivo Christmas in Connecticut (1992). Nel '93 si affida a John McTiernan per allestire una confusa parodia di se stesso eroe muscoloso - Last Action Hero (Last Action Hero L'ultimo grande eroe) - con personaggi reali e personaggi di fantasia e un ragazzino che si muove fra gli uni e gli altri. Molti attori illustri compaiono in prima persona, come fanno di solito con Altman. C'è anche Sharon Stone, manco a dirlo nel personaggio di Basic lnstinct. Un bel pasticcio, che non si addice a S. e che si traduce in un fallimento. Gli era andata meglio nel l988 quando mise il piede nella farsa, con l'aiuto del Reitman che l'avrebbe poi accompagnato fra i bambini delle elementari (anzi, dell'asilo, come dice 'Kindergarten'): Twins (I gemelli) lo vede in coppia con Danny De Vito e gli offre il destro per qualche buffoneria di troppo (ma serviva per rompere il ghiaccio, e funzionò). Ormai gliene possono fare di tutte, anche farlo partorire in quella pagliacciata di Reitman che illustra un fantascientitico e orripilante esperimento genetico che coinvolge Danny De Vito, Emma Thompson, in nome di Junior (id., 1994). Insomma, S. è un fenomeno importante. Ma se la cava davvero bene solo quando torna alle spacconate, come nel supersofisticato Eraser (L'eliminatore, l996) di Charles Russell.

Link
digilander.iol.it/eborg (ita)
www.geocities.com/Hollywood/Academy/8133 (eng)

I Soliti Sospetti

Titolo Originale: The Usual Suspects
Genere: Thriller
Durata: 105 min. ca.

Dopo un rapina, la polizia di New York sottopone ad un confronto all'Americana cinque malviventi. Sembra che si siano riuniti in modo casuale, ma forse non è così.
I cinque infatti vengono contattati da un misterioso criminale, Kaiser Soze, per un colpo apparentemente suicida.
Ma costui esiste veramente?
E perchè manda cinque uomini al massacro contro una nave attraccata al porto?
Cosa cerca? Chi è la mente di questo diabolico piano, in cui non si riesce a distinguere la verità dalla menzogna?

Affascinante cult movie che tiene con il fiato sospeso dall'inizio alla fine, interpretato magistralmente da un cast d'eccezione, sotto la sapiente mano di Bryan Singer.Vincitore di due premi oscar: miglior attore non protagonista (Kevin Spacey), miglior sceneggiatura originale.
Stephen Baldwin,
Gabriel Byrne,
Kevin Spacey,
Kevin Pollak,
Benicio del Toro,
Pete Postlethwaite e
Chazz Palminteri.

Al dodicesimo posto nella classifica generale dell'Internet Movie Database.

Super Fly

Super Fly, USA 1972, col, 96'. Regia di Gordon Parks, con Ron O'Neal, Carl Lee, Sheila Frazier, Julius W. Herris. Uno spacciatore di Harlem (O'Neal) decide di ritirarsi dopo l'ultimo colpo, ma non ha fatto i conti con i poliziotti corrotti. Fatto con attori neri e pensato per il pubblico nero, cui vengono proposti modelli quanto meno ambigui: un grande successo, comunque, e un classico della blaxploitation, modello di molti film fino al recente New Jack City. Accusato di glorificare i criminali, attaccato sia da destra che da sinistra, il film di Parks jr (figlio del regista Shaft) ha una sua grezza efficacia spettacolare. Bella la colonna sonora di Curtis Mayfield.

Terminator 2

Terminator 2 - Il giorno del giudizio, USA 1991, col, 136'. Regia di James Cameron, con Arnold Schwarzenegger, Linda Hamilton, Edward Furlong, Robert Patrick, Earl Boen, Joe Morton. Nel 1994 Terminator (Schwarzenegger) torna sulla Terra programmato per proteggere John Connor (Furlong), il futuro eroe della resistenza umana, dagli attacchi di un cyborg che vuole eliminarlo (Patrick). E intanto la madre di John, Sara (Hamilton), cerca di eliminare le persone che saranno responsabili, nel 1997, di una guerra nucleare a opera di una nuova generazione di robot. Con un finale a sorpresa, che sembra precludere la possibilità di un seguito, Terminator 2 ha una relazione superficiale con il primo capitolo, mentre ne allaccia di più significative con Alien (le ingannevoli metamorfosi del cyborg cattivo fatto di metallo liquido, la mascolinizzazione della figura femminile combattente) e The Abyss (il tema della salvezza e del sacrificio, in nome di una fantascienza messianica). Furiosamente spettacolare (non c'e' una sola inquadratura statica e in alcuni casi per un'unica immagine sono state utilizzate fino a nove macchine da presa), dal punto di vista cinematografico potrebbe essere la migliore metafora mai realizzata della "morte al lavoro": la distruzione regna sovrana sempre ed ovunque, sul set come nei personaggi e nelle scene d'azione. Davvero straordinari gli effetti speciali del cyborg che si trasforma in cose e persone. Epocale, e quindi imperdibile.

Link
www.stud.ifi.uio.no/~haakonhj/Terminator/index.cgi (eng)
www.sfc.keio.ac.jp/~t95647ty/T-balls/main.html (eng)

Pearl Jam

Insieme ai Nirvana sono tra i più quotati rappresentanti del fenomeno grunge. La formazione nasce nel 1990 a Seattle, Washington, non prima che il bassista Jeff Ament e il chitarrista Stone Gossard abbiano preso parte a gruppi quali Green River, Mother Love Bone e Temple Of The Dog (quest'ultima band è proprietaria di un omonimo, stupendo album del 1991). Nei primi anni '90, i Pearl Jam suonano in moltissimi concerti (aprono le performance di Red Hot Chili Peppers, Neil Young, U2) e, nel 1995, collaborano alla realizzazione dell'album di Neil Young Mirror Ball. Alcuni album rappresentativi: Ten (1992), Vitalogy (1994), No Code (1996).

Ratt

Con una formula indovinata e di sicura presa, derivata da Aerosmith, Van Halen e AC/DC, i Ratt finiscono negli annali come una delle forze trainanti dell'hard rock di Los Angeles. La storia della band ha inizio quando Stephen Pearcy trasferisce il suo gruppo, Mickey Ratt, da San Diego a Los Angeles, perdendo subito i compagni Chris Hager e Matt Thorr, che formeranno i Rough Cutt. La formazione vive instabilmente; fra gli avvicendamenti si registra il passaggio di Jake E. Lee, poi famoso con Ozzy Osbourne. Accanto a Pearcy si uniscono infine Warren De Martini e Robbin Crosby con Bobby Blotzer (ex Vic Vergat) e Juan Croucier (Dokken). Debuttano nel 1983 con Ratt, destinato a diventare un classico della produzione indipendente; il disco contiene fra l'altro un'efficace rilettura di Walkin' The Dog, già nel repertorio di Aerosmith e Stones, e vende 50.000 copie della tiratura originale. Entro il 1983 il contratto con la Atlantic è assicurato ed i Ratt entrano in studio con Beau Hill, produttore ed ex membro di Spider e Shangai. Il video del singolo Round And Round, con performance del celebre attore comico Milton Berle, si rivela mossa indovinata e, quando il gruppo va in tour con Billy Squier, gli ruba ripetutamente lo show. Nell'agosto 1984 Out Of The Cellar è disco di Platino e l'anno successivo gli fa eco un altro successo commerciale, Invasion Of Our Privacy, che è anche l'ultima prova della miglior vena del quintetto. Un nuovo tour americano con Bon Jovi consolida le quotazioni dei Ratt, che vanno ancora oltre i due milioni di copie con Invasion Of Our Privacy. Nello stesso anno si presentano al festival di Castle Donington con scarsi risultati. Nel 1986 il Ratt'n'Roll della banda denuncia sintomi d'usura di cui s'accorge anche il pubblico; cosi Dancing Undercover raggiunge "solamente" il platino. Della crisi si avvede il gruppo stesso, che si concede una pausa dal mercato discografico e interrompe l'ormai sfruttato rapporto con Beau Hill. Il nuovo produttore è Mike Stone, famoso per i successi ottenuti con Journey e Whitesnake. Reach For The Sky, uscito a fine 1988, risolleva le sorti dei Ratt, senza però ripristinare i livelli mantenuti fino a Invasion Of Our Privacy.

Discografia:
Ratt (Time Coast 1983 USA)
mini LP Out Of The Cellar (Atlantic l984 USA)
Invasion Of Our Privacy (Atlantic 1985 USA)
Dancing Undercover (Atlantic 1986 USA)
Reach For The Sky (Atlantic 1988 USA)

Leggende metrolpolitane

Link
studenti.ing.uniroma1.it/~speranza (ita)

Sherlock Holmes

Link
soalinux.comune.firenze.it/holmes/homepage.htm (ita)
www.ytown.com/holmeshome/index.shtml (eng)
www.geocities.com/Athens/Forum/7846/index.html (eng)
www.geocities.com/Hollywood/Movie/9309 (eng)
www.mindspring.com/~tjbayne4/sherlock.htm (eng)
members.tripod.com/~msherman/holmes.html (eng)

Trussardi

Di solide tradizioni, l'impresa Trussardi nasce nel 1910, quando Dante Trussardi, noto in tutto il mondo per la tecnica sopraffina con cui lavora i guanti, fonda a Bergamo la sua azienda. A raccogliere questa eredità culturale, valorizzandola in una griffe internazionale, sarà il nipote Nicola. Laureato in scienze economiche, nel 1970 il giovane manager è già alla guida dell'impresa di famiglia. Esteta per attitudine e uomo marketing per la formazione culturale, Nicola Trussardi imprime subito all'azienda il segno della sua personalità: sintesi felice fra stile e imprenditoria. Sul fronte produttivo, con l'aiuto di tecnici specializzati, organizza una nuova conceria, mentre in termini di moda studia nuove e sofisticate tecniche di lavorazione delle pelli. Dall'intuizione di sperimentare i virtuosismi e le raffinatezze della guanteria in altri ambiti della moda, nel 1973 nasce la prima collezione di accessori. Rappresentativo del loro stile, il marchio scelto da Nicola Trussardi: il levriero, cane di razza nobile ed elegante, scattante e dinamico. La società Trussardi si è da sempre distinta per la diversificazione delle linee e per il carattere imprenditoriale che ha caratterizzato l'attività sin dai primi anni.

Link
www.modaonline.it/stilisti/trussard/Default.htm (ita, eng)
www.trussardi.it (ita, eng)

Stephen King

Link
web.tiscalinet.it/fetial/sk (ita)
www.dedalo.com/noprofit/king (ita)
www.geocities.com/Athens/6931 (eng)

Escher

Link
www.nightgaunt.org/escher/escher.htm (ita)
www.geocities.com/SoHo/Museum/3828 (eng)

Altre citazioni:

Volume 42, pagina 68: i mobili spaccati da Josuke sembrano un quadro di Salvador Dalì
Volume 45, pagina 41: Matsuo Basho
Volume 45, pagina 89: Paaman
Volume 46, pagina 114: Prince: il quesito di Yukao a Koichi
Volume 46, pagina 125: 1492: la scoperta (film su Cristoforo Colombo, di ridley Scott)
Volume 48, pagina 5: Il film "Il campione"
Volume 48, pagina 65: Che film è questo? Aiutateci! ;-)
Volume 48, pagina 11: Simon & Garfunkel, Charlie Chaplin, Akio Takamori, Rocky Joe di Tetsuya Chiba
Volume 46, pagina 36: Jimi Hendrix. Jeff Beck, Eddie Van Halen e Stevie Ray
Volume 51, pagina 81: Dr. Slump e Arale
Volume 51, pagina 118: E.T. Seaton autore di "note sugli animali"
Volume 52, pagina 9: scarpe Barry e calzini Mr. Junko
Volume 52, pagina 24: Popeye
Volume 52, pagina 41: Il film "Il cacciatore"
Volume 53, pagina 10: Orologio della Aubrey
Volume 53, pagina 26: Scarpe di Ferragamo
Volume 53, pagina 81: Gianfranco Ferré
Volume 59, pagina 111: Alessandro il Grande
Volume 60, pagina 48: i cerchi nei campi di grano
Volume 61, pagina 41 (51): nell'incendio della casa di Rohan va in fumo la mobilia del film Pretty Woman
Volume 63, pagina 89: E.T.
Volume 64, pagina 89: Michelangelo e Speed King (modello di pedale per batteria)
Volume 65, pagina 68: Shredder (marca di distruggi documenti)
Volume 66, pagina 19: Golgo 13
Volume 67, pagina 45: Orologio Gucci
Volume 67, pagina 45: Pepsi
Volume 69, pagina 5: Joe Montana
Volume 69, pagina 136: La Gioconda



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